Sanificazione

La SANIFICAZIONE prevede due passaggi:

1) Pulizia giornaliera: insieme di operazioni che occorre praticare per rimuovere lo "sporco visibile" di qualsiasi natura (polvere, grasso, liquidi, materiale organico) da qualsiasi tipo di ambiente, superficie, macchinario ecc. La pulizia si ottiene con la rimozione manuale o meccanica dello sporco anche – eventualmente – con acqua e/o sostanze detergenti (detersione).

La pulizia è un'operazione preliminare anche per la successiva sanificazione.

2) Sanificazione periodica: è un intervento mirato a decontaminare gli ambienti di lavoro.

Successivamente alla normale pulizia, le superfici devono essere ripassate con ipoclorito di sodio (candeggina, varechina, Amuchina) diluita in acqua in modo che il cloro attivo sia in concentrazione finale dello 0,1% ovvero con alcol etilico (etanolo) almeno al 70% per le superfici che possono essere danneggiate dall’ipoclorito di sodio.

È possibile utilizzare anche altri disinfettanti la cui efficacia deve essere accertata e valutata acquisendo le schede tecniche e di sicurezza. La sanificazione va fatta alla riapertura delle aziende, prima del riavviamento delle attività lavorative, (raccomandazione INAIL contenuta nel documento tecnico sulla possibile rimodulazione delle misure di contenimento del contagio Sars-CoV-2).

Devono essere sanificate tutte le superfici, compresi pavimenti, pareti lavabili, elementi sanitari dei bagni e accessori, scrivanie, banconi, pulsantiere (comprese quelle dei distributori automatici di alimenti e bevande), citofoni, campanelli e pulsanti in genere, manopole, impugnature, leve di comando, volanti di guida di mezzi di movimentazione, ascensori, maniglie delle porte, corrimano, schermi touch, apparecchi telefonici e altri oggetti di frequente utilizzo promiscuo.